Passa ai contenuti principali

IMPARARE A FERMARSI

 


Spesso quando riesco ad attraversare il parco di quartiere mi fermo qualche minuto davanti al mio bagolaro (leggi Amico albero). Questa mattina aveva il tronco lucido per la pioggia, la mancanza di foglie rivela da tempo la presenza di qualche nido sulle cime più alte. La temperatura è scesa in questi giorni e l'inverno adesso è proprio evidente. Ho sempre i minuti contati quando devo andare a scuola ma ormai ho imparato a fare spazio abbastanza velocemente quando mi fermo al cospetto del mio albero. Altrettanto velocemente arriva spesso un'intuizione. Stamattina più che mai ho percepito il riposo dell'inverno. I rami erano perfettamente immobili, ormai privi della più piccola foglia mossa solitamente dal vento. Intorno a me sfrecciavano biciclette, udivo voci e il rumore del traffico poco distante ma la natura era immobile. E anch'io sentivo di potermi fermare in quel momento. 

In questi giorni frenetici sento più che mai che la meditazione è il mio inverno: una possibilità di fermarmi in mezzo al caos della vita, di continuare ad ascoltarlo stando ferma e questo mi rigenera. Non importa se si tratta di sedermi sullo zafu, davanti al mio albero, o in un'aula scolastica in attesa della classe, mi fermo, inspiro, espiro e ripeto le parole di Tich Nath Han "inspirando calmo il corpo e la mente, espirando sorrido, dimorando nel momento presente so che questo è l'unico momento". Inspiro, espiro, ripeto le parole nella mente, a volte arriva un pensiero, lo lascio passare senza trattenerlo, ricomincio, inspiro, espiro... Questo è l'unico momento. Ne ho bisogno per non sentirmi soffocare dai pensieri, dagli impegni, dalle preoccupazioni, dalla paura. 

Anche la natura, se non pratichiamo la meditazione, regala momenti unici. Ieri guidavo tra banchi di nebbia lungo la campagna quando uno stormo ha attirato la mia attenzione con le sue danze. Non ne avevo mai visto uno così grande. Ho focalizzato il mio sguardo sul movimento degli uccelli e proprio davanti a me si è alzato a pochi passi un Ibis sacro, che nonostante sia considerato un uccello dannoso in quanto onnivoro, è bellissimo, così come gli scoiattoli che ormai ci attraversano i marciapiedi di città. Ho fermato l'auto e sono scesa di corsa per riprendere ciò che aveva rapito il mio sguardo ma l'attimo era svanito. Era il momento di rimettersi in movimento.