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AMICO ALBERO

La prima volta che sono uscita di casa con Giacomo dopo il lockdown del 2020 siamo andati al Parco Solari. Camminavamo straniti, in cerca di qualcosa che potesse essere normale in un momento in cui non sapevamo più cosa fosse la normalità. Era strano girare per il parco indossando una mascherina, sapeva di assurdo e paradossale. Giravamo senza meta, osservando le persone e gli alberi. Forse è stato in quel momento che ho visto davvero per la prima volta la vegetazione del parco: esseri viventi tra esseri viventi, diversi e complementari. 


Era la prima volta che vedevo Giacomo arrampicarsi su un albero del nostro parco di zona. Aveva scelto un bagolaro dal torso curioso: tronchi adiacenti alla ricerca del proprio spazio che si intrecciavano generando abbracci: qualcosa mi ricordava la mia famiglia e la convivenza forzata degli ultimi mesi.

Da allora l'ho ribattezzato "l'albero degli abbracci", non perché sentissi il bisogno di abbracciarlo ma per l'armoniosa forma dei suoi rami che regalava alla mia vista. Mi piaceva osservarlo, girando intorno al suo tronco esplorando con gli occhi i suoi pieni e i suoi vuoti, le scritte e i disegni incise sopra come tatuaggi, le ferite dei rami recisi, Passare di lì lentamente è diventata un'abitudine. Inizialmente allungavo i miei tragitti per passargli semplicemente accanto, poi ho imparato a fermarmi e prendere del tempo per rimanere in ascolto, appoggiare una mano sul tronco o sfiorare le sue foglie. Gradualmente ho iniziato a sentire la sua presenza, un esserci apparentemente muto che in qualche modo sa mettermi di fronte a me stessa, fare luce nel buio del dubbio. Il suo stare mi invita ad accogliere e ad aprirmi a nuove possibilità. 

Mi reco al suo cospetto nei momenti di difficoltà o di euforia, ascolto con lui il rumore del vento, mentre la sua chioma, in armonia con le stagioni, mi parla di tutto ciò che si muove e non possiamo fermare. Mi insegna a lasciare andare ciò che non è più nutrito da linfa vitale, a non temere di mostrarsi nudi perché la fragilità spesso rivela profondità d'animo, ad avere pazienza nell'attesa di germogliare, anche quando le piante intorno mostrano già nuove foglie, a vivere la pienezza del presente con tutto ciò che riserva.