Sono tornata alla chiesetta di San Péder, già raggiunta ieri con i ragazzi. Questa volta da sola, attraverso un sentiero diverso, che non passa dal torrente. Il percorso è parecchio in salita tra l'ombra degli alberi e la luce del sole. E' breve ma sento la fatica e l'assenza dei ragazzi. Penso a Giulio che tira, con la fretta di arrivare e Giacomo che mi aspetta. Fa il gesto gentile di porgermi la mano se c'è da scavalcare un tronco caduto e chiede aiuto se si trova in difficoltà. Penso al lavoro sui gruppi, al quale ho dedicato una vita. Al ruolo fondamentale di tutti, all'interno di esso. All'ambizioso che vuole arrivare per primo ma che in qualche modo stimola gli altri a salire. A chi è in difficoltà e trova qualcuno che gli porge la mano. Questo distanziamento sociale, al quale siamo costretti, mi fa paura. Più del rischio di contagio. Di giorno, la natura che mi circonda mi sostiene ma temo il mio ritorno in città, l'impossibilità di stare v
Esperienze a contatto con la natura