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PACE D'AUTUNNO

"Soffrire non basta, dobbiamo anche essere in contatto con le cose stupende della vita, dentro di noi e attorno a noi, ovunque, a ogni istante". Le parole di Tich Nhat Hanh in questi giorni mi risuonano dentro. E' tempo di impegnarmi a far tacere le lamentele interiori, semi di rabbia e sconforto. Per questo sono venuta a vivere momentaneamente in montagna, insieme ai miei figli Giacomo e Giulio.

Il virus continua a fare il suo corso e io ho fatto la scelta di prevenire i disagi del nuovo lockdown scegliendo la natura, nella quale riesco a stare con me stessa e trovare la pace.

Eccomi dunque a ripercorrere il sentiero per San Péder, che ora indossa l'irresistibile fascino dell'autunno. Il torrente è rumoroso e in alcuni punti l'acqua invade, zampillante, il cammino. A ricordarmi che tutto deve fare il suo corso e non si può fermare. Sta a noi trovare il modo di muoverci nel presente, rimanendo in ciò che accade, con creatività e regole di buon senso.

L'autunno ha tanto da insegnare. 

Prima di tutto a rallentare. Per godere della bellezza di ciò che mi circonda, della luce che si fa spazio tra i rami, per illuminare il manto dorato di foglie che crepita sotto i miei passi. I colori autunnali profumano di bellezza e di pace. Il bosco di noccioli è una doccia calda per i sensi, dalla quale non vorrei mai uscire.

L'autunno mi invita a lasciare andare ciò che non è più. Con leggerezza, come le foglie che delicatamente si staccano dai rami e, ruotando su se stesse come dervisci, volteggiano sulle note del vento. 

Mi fermo di tanto in tanto per osservare i suoi doni, funghi, bacche rosse, ghiande, o per guardare in alto. Il cielo oggi azzurro, la alta cima di un faggio. 

Accenno una danza, intimidita dalla presenza degli alberi del bosco che tutto vedono e tutto sanno. La riprendo una volta arrivata alla meta, nello spazio aperto dietro alla piccola chiesa. Invitata dalla mia ombra sul terreno, duetto con lei e torno bambina.

Sento nascere un senso di profonda gratitudine per essere qui. Ora. Verso mio marito, che in città si sta prendendo cura della famiglia, con amore e fatica; verso i miei suoceri che ci hanno permesso di soggiornare nella loro casa di montagna; verso la natura autunnale maestra di vita e cura.

E ricordo le parole del già citato monaco buddhista, immensa fonte di ispirazione:

INSPIRANDO, CALMO IL CORPO E LA MENTE.
ESPIRANDO SORRIDO. 
DIMORANDO NEL MOMENTO PRESENTE, 
SO CHE QUESTO E' L'UNICO MOMENTO.