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L'ANGELICA, IL FIORE DELL'ARCANGELO

Pausa, dopo quattro giorni di passeggiate in montagna. Stando nella natura il tempo si dilata, allontana i pensieri sul prima e sul dopo, riempiendo ogni istante di presenza piena e di straordinaria bellezza.

Vengo con la mia famiglia in Val Seriana da vent'anni ma, mai come quest'anno, c'è la voglia di scoprire nuovi percorsi. Esploriamo le valli che ci circondano, per rigenerare il corpo e lo spirito. Con i ragazzi ormai diventati grandi, è un modo piacevole per continuare a trascorrere del tempo insieme.
Ci svegliamo presto, per godere le ore del mattino, perché qui il pomeriggio riserva spesso qualche temporale.
Questa mattina è arrivato all'alba, invitandoci al riposo. Ho modo di ripensare al tempo trascorso, alle immagini e alle sensazioni rimaste e di riguardare le foto scattate nei giorni scorsi.

Camminando lungo i sentieri dei boschi, nei pascoli, o accanto ai corsi d'acqua, mi sono sentita accolta da una vegetazione che quest'anno pare particolarmente generosa. Il mio sguardo, tutt'altro che esperto di vegetazione, è stato rapito da numerose piante spontanee, che non ricordo di aver notato le scorse estati. Tra queste mi ha affascinato particolarmente l'imponente presenza di Angelica, che avevo già notato anche nel biellese. Uno stelo spesso e lungo, che talvolta raggiunge o supera l'altezza dei miei occhi.


Facendo qualche rapida ricerca, ho scoperto che il suo nome sembra risalire al Medioevo ed è legato all'apparizione in sogno dell'Arcangelo Gabriele a un eremita, per rivelare l'efficacia di questa pianta contro la peste. L'aneddoto, senza volermi troppo addentrare nell'impiego della pianta in erboristeria, mi fa già pensare a una curiosa coincidenza con il tempo presente.

Limitandomi all'aspetto estetico, ciò che, di questa pianta selvatica, ha colpito maggiormente la mia attenzione, è la metamorfosi: i bulbi si schiudono, dando spazio a piccoli fiori bianchi, che assumono, visti nell'insieme, la forma di un ombrello.
Rimango sempre incantata dalla capacità della natura di trasformarsi, offrendo sorprese inaspettate.
Completa il quadro la vivace attività degli insetti che vi ronzano intorno e sopra vi si posano, fermando il tempo in un'immagine in movimento. Simbolo, per quell'istante, della vitalità della stagione estiva.